Si infilò in camera sua, si liberò con un calcio delle scarpe - aveva i piedi gonfi come due zampogne - e si lasciò cadere supina sul letto.
“Meee-ow”, fece il letto sotto di lei.
Sospirando, Evelyn si alzò e sloggiò un ennesimo micio sovrappeso che si era rintanato sotto il copriletto; l’animale si stirò voluttuosamente sulla pedana, prima di
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